2.4 Volontariato giovanile a livello nazionale

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Programma nazionale per il volontariato giovanile

Il Servizio civile universale è il programma nazionale per la promozione dei valori della solidarietà e della partecipazione sociale. Sono ammessi a svolgere il servizio civile universale, su base volontaria, senza distinzioni di sesso, i cittadini italiani, i cittadini di Paesi appartenenti all'Unione europea e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età (Art. 14 del Decreto Legislativo 40/2017).

Il Servizio civile nazionale è stato istituito nel 2001 con la Legge 64/2001. Nel 2017, con la Riforma introdotta dal Decreto Legislativo 40/2017, il Servizio civile nazionale è diventato “universale”. La riforma ha rafforzato i principi della difesa non armata della patria e della promozione dell’educazione e della pace tra i popoli, contribuendo anche alla solidarietà sociale per il progresso della società, al benessere sociale e alla coesione, come dettato da alcuni articoli della Costituzione italiana.

Il legislatore ha usato il termine “universale” anche per sottolineare l’importanza di garantire l’accesso al volontariato a tutti i giovani e le giovani che desiderano fare questa esperienza in Italia o all’estero. Tuttavia, l’accessibilità dipende dalla quantità di fondi disponibili ogni anno.

Il Servizio civile universale è attuato attraverso un piano di programmazione triennale.

L’Amministrazione nazionale responsabile dell'attuazione e del coordinamento del programma è il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il Servizio civile universale è un programma che comprende diversi attori:

  • Gli operatori volontari, ossia giovani che decidono di dedicare un periodo della loro vita al Paese e agli altri, svolgendo attività di servizio civile in Italia o all’estero in uno dei settori di intervento previsti dai progetti;
  • Gli enti pubblici o privati iscritti nel Registro del Servizio civile universale che promuovono i progetti;
  • Le Regioni e le Province autonome, che, ai sensi dell’Art. 7 del Decreto Legislativo 40/2017, possono svolgere le seguenti attività nei rispettivi territori: formazione del personale; controllo sulla gestione delle attività; valutazione dei risultati delle azioni svolte; ispezioni volte a verificare la corretta attuazione delle misure e il regolare impiego degli operatori volontari;
  • La Consulta nazionale per il servizio civile universale;
  • La Rappresentanza dei volontari (a livello nazionale e regionale);
  • Le comunità locali, che beneficiano della realizzazione dei progetti.

I progetti hanno una durata da 8 a 12 mesi e i settori di intervento sono i seguenti:

  • Assistenza;
  • Protezione civile;
  • Patrimonio ambientale e rigenerazione urbana;
  • Patrimonio storico, artistico e culturale;
  • Promozione e educazione del turismo culturale, paesaggistico, ambientale, sportivo, sociale e sostenibile;
  • Agricoltura nelle zone montane, agricoltura sociale e biodiversità;
  • Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata;
  • Promozione e tutela dei diritti umani;
  • Cooperazione allo sviluppo;
  • Promozione della cultura italiana e sostegno alle comunità italiane all'estero.

Dal 2001 al 2022, oltre 600.000 giovani hanno partecipato al Servizio civile. Nel 2022 sono stati avviati a servizio complessivamente 50.972 giovani. Nel 2023, il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale ha pubblicato vari bandi per la selezione di oltre 57.000 operatori volontari che prenderanno parte a progetti da realizzare tra il 2024 e il 2025 in tutto il territorio nazionale e all’estero.

Finanziamento

Ai sensi del Decreto Legislativo 40/2017, il Servizio civile universale è finanziato attraverso un Fondo Nazionale ad hoc (istituito dall’Art. 19 della Legge 230/1998) e gestito dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Oltre alle risorse nazionali, il Fondo riceve anche finanziamenti europei.

Le risorse finanziarie stanziate nel 2022 per l'attuazione del Servizio civile universale sono state di oltre 300 milioni di euro, di cui 217 milioni di euro relativi alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Per l'anno 2023, il Decreto di finanziamento 1233/2023 del bando ordinario ha stanziato oltre 350 milioni di euro, di cui:

  • Circa 332 milioni di euro a copertura delle spese per i programmi di intervento da realizzarsi in Italia (di cui circa 216 milioni di euro da risorse PNRR e circa 116 milioni di euro da fondi nazionali);
  • Circa 21 milioni di euro a valere sui fondi nazionali a copertura delle spese per i programmi di intervento da realizzarsi all’estero.

Altri fondi sono assegnati a programmi e progetti del Servizio civile universale per:

  • Il Servizio civile digitale, basato sull’Accordo tra il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale e il Dipartimento per la trasformazione digitale, firmato il 14 dicembre 2021, che prevede 55 milioni di euro per il triennio 2022-2024 (fondi PNRR);
  • Il Servizio civile ambientale, basato sul protocollo d’intesa tra il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale e l’ex Ministero della transizione ecologica (ora Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica), firmato il 6 agosto 2021, e successivamente rinnovato fino ad agosto 2025 e che stanzia complessivi 17,5 milioni di euro per i primi 2 cicli della sperimentazione.

Caratteristiche dei giovani volontari

Secondo le statistiche ufficiali, 50.972 operatori volontari hanno partecipato a progetti del Servizio civile universale finanziati nel 2022 (progetti realizzati nel 2023). Nel dettaglio, 50.040 giovani hanno svolto il servizio in Italia e 932 all'estero.

La partecipazione femminile ha rappresentato il 63% del totale, mentre la partecipazione maschile è stata del 37%.

Analizzando i dati per fascia di età, la coorte più numerosa è stata rappresentata dai 21-23 anni (33% degli operatori volontari totali), seguita dai 24-26 anni (26%), dai 18-20 anni (22%) e dai 27-29 anni (18%). Rispetto alle statistiche dell'anno precedente, la fascia di età più giovane di 18-20 anni ha registrato un notevole aumento del +4%.

La maggior parte degli operatori volontari aveva un livello di istruzione secondaria o universitaria. In dettaglio, il 68% aveva un diploma di scuola superiore, mentre il 21% aveva una laurea. Circa l’11% aveva qualifiche inferiori.

Dei 50.040 operatori volontari che hanno svolto il servizio in Italia, il 54% ha partecipato a progetti nelle regioni meridionali, comprese le isole, il 24% nel centro e il 22% nelle regioni settentrionali. Per quanto riguarda i settori di intervento, 20.922 operatori volontari sono stati inclusi in progetti di assistenza, di cui 10.319 sono stati coinvolti in progetti nel Sud Italia, comprese le isole. I settori culturali, ambientali, del turismo sostenibile e sociale, dello sport, dell’istruzione e della promozione hanno registrato i numeri più alti in due regioni: Campania (23%) e Sicilia (17%), mentre le altre regioni italiane non hanno superato il 10%. La partecipazione al patrimonio storico, artistico e culturale ha raggiunto valori significativi in Campania (19%), Lazio (16%), Sicilia (15%) e Lombardia (10,19%).

Per quanto riguarda i 932 operatori volontari collocati all'estero, il 34% di loro ha svolto attività in America, il 32% in Africa, il 26% in Europa e l’8% in Asia.

Sostegno ai giovani volontari

Gli operatori volontari ricevono il seguente sostegno:

  • Formazione generale e specifica (minimo 80 ore);
  • Crediti formativi;
  • Attestato di partecipazione al servizio civile;
  • Riconoscimento delle competenze acquisite;
  • Contributi al fondo pensione;
  • Indennità mensile di 507,30€;
  • Per i tirocini all'estero: indennità giornaliera aggiuntiva (l’importo dipende dal paese ospitante), cibo, alloggio, 2 viaggi di andata e ritorno;
  • Congedo proporzionale al periodo di collocamento (20 giorni su 12 mesi);
  • Fino a tre mesi di tutoraggio per facilitare l’accesso al mercato del lavoro (per i collocamenti in Italia);
  • Accesso prioritario, in alcuni progetti del Servizio civile universale, per i giovani con minori opportunità.

Inoltre, il tutoraggio è un’importante misura di supporto per gli operatori volontari: l’operatore locale di progetto è un membro dello staff dell’organizzazione ospitante che fornisce formazione sul lavoro agli operatori volontari per almeno 10 ore alla settimana.

Gli operatori volontari del Servizio civile universale possono ottenere alcuni crediti formativi come parte del loro percorso educativo o professionale. Le università possono inoltre riconoscere crediti formativi per le attività svolte durante il collocamento, se pertinenti al curriculum degli studi.

Lo Stato, le Regioni e le Province Autonome possono stipulare accordi con società private, associazioni che rappresentano cooperative e altri enti senza scopo di lucro, per incoraggiare l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani che hanno completato il loro Servizio civile universale.

Infine, la Legge 74/2023 ha introdotto importanti innovazioni per il Servizio civile universale, stabilendo che il 15% dei posti disponibili nei concorsi pubblici sono riservati agli operatori volontari che hanno svolto il loro servizio senza demerito.

Partecipando al Servizio civile universale, gli operatori volontari possono dedicare una parte significativa della loro vita al servizio della comunità, acquisire conoscenze e abilità pratiche e avere un’opportunità di formazione e crescita personale.

Gruppi target

Il Servizio civile universale è rivolto ai giovani tra i 18 e i 28 anni ed è aperto anche ai cittadini stranieri legalmente residenti in Italia.

La riforma del Servizio civile universale ha introdotto misure aggiuntive per sostenere la partecipazione di gruppi specifici di giovani con minori opportunità (con disabilità, istruzione e qualificazione di basso livello, difficoltà economiche, NEET), che possono svolgere un periodo di servizio civile di tre mesi in uno dei paesi dell’Unione europea, volto a facilitare l’accesso al mercato del lavoro.

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