1.4 Il processo decisionale delle politiche giovanili

In questa pagina:

  1. Struttura del processo decisionale
  2. Temi principali
  3. Agenzia Italiana per la Gioventù
  4. Monitoraggio e valutazione delle politiche

Struttura del processo decisionale

La competenza legislativa in materia di gioventù appartiene sia al Governo nazionale che alle Autorità territoriali (Regioni e Province autonome) (Cfr. paragrafo 1.2).

Per quanto riguarda il livello nazionale, il Presidente del Consiglio dei Ministri è responsabile delle politiche giovanili. Di solito, la responsabilità è delegata a un Ministro (come avviene attualmente) o a un Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri (in entrambi i casi, “l’Autorità Politica delegata”).

Il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale (DPGSCU) costituisce il braccio operativo dell’Autorità politica delegata. Il suo mandato comprende:

  • l’attuazione e coordinamento della strategia per i giovani (Cfr. paragrafo 3);
  • la promozione dei diritti dei giovani;
  • la gestione e l'implementazione del Servizio civile universale;
  • il supporto alle funzioni di vigilanza dell’Autorità politica delegata sull’Agenzia Italiana per la Gioventù;
  • la funzione di rappresentanza a livello europeo e internazionale in materia di politiche giovanili.

Per la promozione dei diritti dei giovani, il DPGSCU si avvale della cooperazione degli enti territoriali e dei diversi stakeholders, tra cui il Consiglio Nazionale dei Giovani.

A livello locale, in virtù dell’Art. 117 della Costituzione, le Regioni e le Provincie autonome hanno potere legislativo sulle politiche giovanili, fatta eccezione per la determinazione dei principi fondamentali, che è riservata alla legge dello Stato (Cfr. Paragrafo 1.2).

Gli Assessorati regionali con competenza alle politiche giovanili possono quindi, con l’apporto delle Province e dei Comuni (coinvolgendo così i giovani che vi risiedono), definire insieme bisogni, istanze, idee, tutele e diritti nella progettazione e nella realizzazione degli interventi adottati a favore dei giovani.

Temi principali

Le priorità delle politiche giovanili sono concordate con i soggetti istituzionali competenti, quali le Regioni, le Province autonome, l’ANCI e l’UPI, nel quadro dell’annuale Conferenza Unificata, e si basano sui principi di inclusione, partecipazione e duplice approccio.

I pilastri delle azioni del Governo a favore dei giovani sono:

  • Promozione della cittadinanza attiva;
  • Sostegno allo sviluppo personale e alla transizione alla vita adulta;
  • Riduzione del numero dei NEET;
  • Occupazione e imprenditorialità, ed in particolare transizione digitale ed ecologica;
  • Partecipazione e inclusione sociale, anche attraverso il sostegno dell’animazione socioeducativa;
  • Diffusione dei valori dello sport e di stili di vita salutari;
  • Accesso alle Carte Giovani europee, nazionali e regionali.

Agenzia Italiana per la Gioventù

In Italia, l’Agenzia Italiana per la Gioventù è l’organismo incaricato di gestire in Italia i Programmi europei per la gioventù: Erasmus+|Gioventù e Sport e Corpo europeo di Solidarietà (ESC). È un ente pubblico non economico, dotato di personalità giuridica, autonomia regolamentare, organizzativa, gestionale, finanziaria e contabile. Le funzioni di indirizzo e controllo dell'Agenzia sono esercitate dall'Autorità Politica delegata (Ministro per lo Sport e Giovani) attraverso il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale. È stata istituita nel febbraio 2023 con il decreto-legge 24 febbraio 2023 n.13, convertito con Legge n. 41 del 21 aprile 2023, e ha assunto tutte le funzioni precedentemente svolte dall'Agenzia Nazionale Giovani.

L’Agenzia Italiana per la Gioventù opera nell’ambito degli obiettivi individuati dai Programmi europei e in attuazione della decisione n. 1719/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 novembre 2006, e del regolamento (UE) 2021/817 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2021, e del regolamento (UE) 2021/888 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2021.

Oltre ai programmi Erasmus + ed ESC, l'Agenzia attua misure a favore della gioventù in base ad una Direttiva che viene annualmente impartita dall’Autorità politica delegata, alla quale viene data attuazione tramite un accordo finanziato dal DPGSCU. In particolare, promuove la cittadinanza europea, la cittadinanza attiva e la partecipazione dei giovani alla vita sociale e democratica della Nazione; sostiene l’acquisizione di competenze trasversali, la ricerca, la formazione e i processi educativi e promuove l’educazione non formale; favorisce l’occupabilità e l’accesso al mercato del lavoro; incoraggia i valori della solidarietà, della tolleranza e della coesione sociale; promuove la cooperazione europea e internazionale, in materia di politiche per la gioventù, nonché la cooperazione con gli italiani nel mondo.

Monitoraggio e valutazione delle politiche

In Italia, il potere di controllo e monitoraggio sulle politiche giovanili viene esercitato dal DPGSCU, ed è indirizzato a:

  • verificare il corretto utilizzo delle risorse del Fondo per le politiche giovanili assegnate per gli interventi di rilevanza nazionale e territoriale in materia di politiche
  • curare, la programmazione finanziaria e la gestione amministrativa e contabile del Fondo nazionale per il Servizio civile.

Il DPGSCU produce relazioni periodiche sullo stato di avanzamento di tutte le attività del programma attuato da Regioni, Province autonome e Comuni attraverso il Fondo politiche giovanili. Il DPGSCU ha il diritto di effettuare ispezioni in loco per monitorare e verificare la corretta attuazione delle attività.

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