1. Governance delle Politiche Giovanili

In Italia, le politiche giovanili sono sviluppate a vari livelli. Esistono molte leggi nazionali a favore dei giovani in diversi settori, quali l'istruzione, l'occupazione, la salute, la cultura, lo sport, etc. Il sistema organizzativo è una governance multilivello, una forma democratica di governo in cui le decisioni derivano dalla collaborazione di molti attori che si influenzano a vicenda.

A livello centrale, le politiche giovanili sono sotto la diretta responsabilità del Presidente del Consiglio dei Ministri o di una sua Autorità politica delegata, che dal 22 ottobre 2022 è il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi. L’Autorità politica delegata è supportata nella promozione e nel raccordo delle azioni del governo dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il DPGSCU gestisce inoltre il Servizio civile universale, il programma nazionale di volontariato per i giovani.

Le politiche giovanili si basano sui principi di competenza concorrente e sussidiarietà. Pertanto, il Governo, le Regioni e le Province autonome concorrono all'elaborazione della legislazione sulla gioventù, mentre le autorità locali, il Terzo settore e le organizzazioni giovanili sono attivamente coinvolte nella fase di progettazione dal basso nonché nella fase di attuazione.

La Conferenza Unificata – che comprende il Governo nazionale, le Regioni, le Province autonome, l'Associazione Nazionale dei Comuni italiani (ANCI) e l’Unione delle Provincie d 'Italia (UPI) – è l’istituto giuridico che consente un dialogo sulle politiche giovanili tra i diversi attori istituzionali.

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