3. Occupazione e imprenditoria
La transizione al lavoro dei giovani rappresenta una priorità per l’Italia che da tempo si confronta con elevati tassi di disoccupazione e inattività giovanile. Anche l’incidenza dei giovani Neet (Not in Education, Employment or Training) registra valori tra i più elevati in Europa.
In conseguenza dei processi di invecchiamento della popolazione e di denatalità che caratterizzano l’Italia, dell’aumento dell’età di pensionamento, dell’allungamento dei percorsi di studio, oltre che delle difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, è in diminuzione il peso della componente dei giovani tra gli occupati. Tuttavia, tra questi ultimi cresce il tasso di precarietà e l’instabilità delle carriere professionali.
Tra i giovani occupati cresce anche il livello di istruzione. Chi ha conseguito almeno la laurea presenta più elevati tassi di occupazione, più bassi tassi di disoccupazione e di inattività. Il titolo di studio di livello terziario, però, premia sul piano occupazionale e retributivo meno che nella media dei paesi europei. Il sistema produttivo fatica a far crescere la domanda di lavoro qualificata, per questo i giovani laureati rischiano di essere sovraistruiti rispetto alle mansioni ricoperte.
La pandemia di COVID19 ha ovviamente avuto un grande impatto sulla vita dei giovani, le cui opportunità lavorative e professionali sono state fortemente colpite e la precarietà di alcuni lavori ha mostrato gravi conseguenze. D'altra parte, lo spostamento forzato verso lo smart-working e le professioni legate al digitale ha dimostrato l'importanza dei giovani e delle loro competenze nei campi di lavoro, dove si sono rivelati un bene prezioso in quanto più capaci di affrontare le attuali sfide imposte dalla pandemia.
L’azione istituzionale in favore dell’occupazione giovanile si sviluppa in più direzioni: introduzione di incentivi alle imprese per favorire l’assunzione di giovani; sviluppo di programmi di apprendimento basati sul lavoro e di misure volte ad agevolare l’inserimento lavorativo (sistemi di certificazione di competenze, formazione continua, alternanza scuola-lavoro, tirocini, apprendistato); promozione delle forme di autoimpiego e di autoimprenditorialità. Il principale pilastro delle politiche occupazionali giovanili è rappresentato da Garanzia Giovani, gestito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tramite il Programma operativo nazionale (PON) Iniziativa Occupazione Giovani. Alcune significative misure per lo sviluppo dell’occupazione e in particolare per lo sviluppo dell’imprenditorialità non sono specificamente mirate (targeted) ai giovani, non prevedendo limiti di età, pur essendo i giovani tra i principali destinatari.
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