2.3 Strategia sul volontariato giovanile
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- Esistenza di una strategia nazionale
- Ambito e contenuti
- Autorità responsabile
- Revisioni e aggiornamenti
Esistenza di una strategia nazionale
La strategia nazionale sul volontariato, che si rivolge anche ai giovani, è contenuta nel Titolo III del Decreto Legislativo 117/2017, dove sono identificati i soggetti e le modalità per la “promozione della cultura del volontariato”.
Per quanto riguarda il volontariato giovanile per il gruppo di età 18-28, la strategia nazionale è contenuta nel Decreto Legislativo 40/2017, che ha riordinato il servizio civile trasformandolo in Servizio civile universale.
Il Codice del Terzo Settore ha provveduto al riordino e alla revisione complessiva della disciplina vigente in materia, sia civilistica che fiscale, definendo, per la prima volta, il perimetro del cd. Terzo Settore e, in maniera omogenea e organica, gli enti che ne fanno parte. È in vigore dal 3 agosto 2017. Il Codice istituisce un Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (Art. 45) e regola i rapporti con gli enti pubblici per la co-progettazione e l’accreditamento. Istituisce un Consiglio nazionale del Terzo Settore (Art. 58) e Centri di servizio per il volontariato a livello locale. Il Codice prevede inoltre che le pubbliche Amministrazioni promuovano una cultura di volontariato soprattutto tra i giovani, organizzando iniziative promozionali nei locali di scuole e università e coinvolgendo gli enti del Terzo Settore. Per incoraggiare le attività di volontariato, il Codice prevede inoltre la certificazione delle competenze acquisite e la possibilità di richiedere permessi di lavoro.
Il Decreto Legislativo 40/2017, in vigore dal 17 aprile 2017, riforma il Servizio civile nazionale e istituisce e disciplina il Servizio civile universale (SCU), il programma nazionale di volontariato aperto ai giovani residenti in Italia in età compresa tra i 18 e i 28 anni gestito dal Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale. Il D. Lgs. disciplina i rapporti con gli enti pubblici e del Terzo Settore che, previa iscrizione ad un Albo, partecipano al programma presentando progetti attraverso avvisi pubblici. La norma disciplina, inoltre, i rapporti con gli “operatori volontari”, i doveri e le indennità concesse durante il periodo di servizio, che varia tra gli otto e i dodici mesi.
Il programma mira supportare i giovani nella fase di transizione tra istruzione e accesso al mondo del lavoro. I progetti nei quali i giovani sono impegnati offrono opportunità di sviluppare life skills e capacità settoriali utili a favorirne il successivo impiego. Il programma offre particolare supporto ai giovani con minori opportunità. Al termine del servizio, viene rilasciato un attestato delle competenze acquisite. L’attestato può valere anche come credito formativo a livello universitario e punteggio nell’ambito dei concorsi pubblici.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha tra le sue competenze la promozione, lo sviluppo e il sostegno delle attività e dei progetti realizzati dalle organizzazioni del Terzo Settore, con particolare riferimento alle organizzazioni di volontariato.
Il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale è l'autorità responsabile della gestione del Servizio civile universale.
Nel 2000, la Legge 331/2000 ha istituito il servizio militare professionale e, dal 2005, il servizio militare obbligatorio è stato sospeso. Nel 2001, la Legge 64/2001 ha istituito il Servizio civile nazionale esclusivamente su base volontaria, al quale le donne possono partecipare per la prima volta. Infine, nel 2017 il Decreto Legislativo 40/2017 ha trasformato il servizio civile da “nazionale” a “universale” (Cfr. 2.1).
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