6.8 Alfabetizzazione mediatica e uso sicuro dei nuovi media
In questa pagina:
- Strategia nazionale
- Alfabetizzazione mediatica e sicurezza online attraverso l’educazione formale
- Promuovere l’alfabetizzazione mediatica attraverso l’apprendimento non formale e informale
- Sensibilizzazione sui rischi dei nuovi media
Le linee portanti della strategia nazionale in tema di alfabetizzazione mediatica sono contenute nel Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), previsto dalla legge ‘La Buona Scuola’ (legge 107/2015), che mette al centro l’innovazione del sistema scolastico e le opportunità dell’educazione digitale. Il Piano ha valenza pluriennale e indirizza concretamente l’attività di tutta l’Amministrazione scolastica, con azioni già finanziate prese in carico dalle singole Direzioni del Ministero dell’Istruzione per l’attuazione; contribuisce a ‘catalizzare’ l’impiego di più fonti di risorse a favore dell’innovazione digitale, a partire dalle risorse dei Fondi Strutturali Europei (PON Istruzione 2014-2020) e dai fondi della stessa legge 107/2015. Il Piano vuole creare le condizioni per tutte le scuole, per l’accesso alla società dell’informazione facendo in modo che il ‘Diritto a Internet’ diventi una realtà e coprire l’intera filiera dell’accesso digitale della scuola, per abilitare la didattica digitale. Esso prevede un potenziamento della presenza degli strumenti digitali nelle scuole e della loro possibilità di connessione attraverso tre azioni, rispettivamente sulla diffusione della Fibra per banda ultra-larga alla porta di ogni scuola, sul Cablaggio interno di tutti gli spazi delle scuole, e sul Canone di connettività: il diritto a Internet parte a scuola.
IL Piano Nazionale Scuola Digitale prevede che all’interno della scuola vi sia la figura dell’Animatore digitale, un docente di ruolo individuato dall’Istituzione scolastica che affianca il Dirigente Scolastico nella progettazione e realizzazione dei progetti di innovazione digitale contenuti. Tra i suoi compiti: la Formazione interna - stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD attraverso l’organizzazione di corsi on line o in presenza, come formatore o come organizzatore della formazione, favorendo la partecipazione della comunità scolastica sia ai laboratori interni alla scuola che a quelli organizzati dagli snodi formativi e dagli ambiti; il Coinvolgimento della comunità scolastica - favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa’; la Creazione di soluzioni innovative - individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure’.
Una componente importante per la diffusione di azioni legate al Piano per la scuola digitale nonché alla promozione di azioni di formazione del personale docente e di potenziamento delle competenze degli studenti sulle metodologie didattiche innovative sono le équipe formative territoriali, istituite dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145. Gli Uffici scolastici regionali coordinano e monitorano a livello territoriale le équipe formative per la regione di riferimento. I poli formativi innovativi regionali (programma ‘Future Labs’) hanno il compito di raccordo e supporto con le attività delle équipe in sinergia con i rispettivi USR. Le scuole di appartenenza dei componenti dell’équipe hanno un ruolo attivo di facilitazione e supporto tecnico-organizzativo. I docenti delle équipe sono stati selezionati sulla base di apposita procedura comparativa. Tra le azioni che le équipe offrono alle scuole vi sono:
- Sostegno e accompagnamento all’interno delle istituzioni scolastiche del territorio per lo sviluppo e la diffusione di soluzioni per la creazione di ambienti digitali con metodologie innovative e sostenibili
- Promozione e supporto alla sperimentazione di nuovi modelli organizzativi, finalizzati a realizzare l’innovazione metodologico-didattica, e allo sviluppo di progetti di didattica digitale, cittadinanza digitale, economia digitale, educazione ai media.
- Supporto e accompagnamento per la progettazione e realizzazione di percorsi formativi laboratoriali per docenti sull’innovazione didattica e digitale nelle istituzioni scolastiche del territorio, anche al fine di favorire l’animazione e la partecipazione delle comunità scolastiche, attraverso l’organizzazione di workshop e/o laboratori formativi.
- Documentazione delle sperimentazioni in atto nelle istituzioni scolastiche, nel campo delle metodologie didattiche innovative, monitoraggio e valutazione delle azioni formative adottate.
Il Premio Nazionale Scuola Digitale (PNSD) è un’iniziativa del Ministero dell’Istruzione che intende promuovere l’eccellenza e il protagonismo delle scuole italiane nell’apprendimento e nell’insegnamento digitale, incentivando l’utilizzo delle tecnologie digitali nel curricolo e favorendo l’interscambio delle esperienze nel settore della didattica digitale. Il Premio Scuola Digitale consiste in una competizione tra scuole, che prevede la partecipazione delle istituzioni scolastiche, anche attraverso gruppi di studenti del secondo ciclo, che abbiano proposto e/o realizzato progetti di innovazione digitale, caratterizzati da un alto contenuto di conoscenza, tecnica o tecnologica, anche di tipo imprenditoriale. Il Premio ha finalità di favorire lo sviluppo delle migliori pratiche sul tema della didattica digitale innovativa, facendo emergere i migliori progetti di scuola digitale, previa competizione a livello locale (provinciale e/o territoriale), regionale e nazionale.
Sul piano legislativo, oltre alla Legge 107/2015 che prevede il riordino del sistema scolastico e formativo con attenzione ai temi dell’alfabetizzazione digitale, sul tema del potenziamento dell’alfabetizzazione mediatico è depositato nel Parlamento italiano il Disegno di legge Disposizioni per prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica comunicato alla Presidenza il 7 febbraio 2017 - Atto Senato n. 2688. L’articolo 6 contiene interventi sull’alfabetizzazione mediatica. In particolare, si prevedono alcune modifiche alla legge 13 luglio 2015, n. 107 (cosiddetta «Buona scuola»). Si stabilisce che le istituzioni scolastiche, nei limiti delle risorse umane, finanziarie strumentali disponibili a legislazione vigente, individuino tra gli obiettivi formativi quello riguardante l’alfabetizzazione mediatica e il sostegno ai progetti di sensibilizzazione e ai programmi di formazione volti a promuovere l’uso critico dei media online, con particolare riferimento alle norme e ai meccanismi necessari a prevenire il rischio di distorsione delle informazioni o di manipolazione dell’opinione pubblica.
Nell’ambito del PNRR, l’azione 4 “Ambienti per la didattica digitale integrata” del PNSD, intende promuovere la realizzazione di spazi laboratoriali e la dotazione di strumenti digitali idonei a sostenere l’apprendimento curricolare e l’insegnamento delle discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) da parte delle scuole.
Il potenziamento dell’apprendimento delle STEM costituisce una priorità dei sistemi educativi a livello globale, sia per educare le studentesse e gli studenti alla comprensione più ampia del presente e alla padronanza dagli strumenti scientifici e tecnologici necessari per l’esercizio della cittadinanza, sia per migliorare e accrescere le competenze richieste dall’economia e dal mondo del lavoro.
L’innovazione delle metodologie di insegnamento e apprendimento delle STEM nella scuola rappresenta, altresì, una sfida fondamentale per il miglioramento dell’efficacia didattica e per l’acquisizione delle competenze tecniche, creative, digitali, delle competenze di comunicazione e collaborazione, delle capacità di problem solving, di flessibilità e adattabilità al cambiamento, di pensiero critico. Finalità principale è la creazione di un ecosistema delle competenze digitali, in grado di accelerare la trasformazione digitale dell’organizzazione scolastica e dei processi di apprendimento e insegnamento, in coerenza con il quadro di riferimento europeo delle competenze digitali DigComp 2.1 (per studenti) e DigCompEdu (per docenti).
La misura prevede la creazione di un sistema multidimensionale per la formazione continua dei docenti e del personale scolastico per la transizione digitale, articolato in un polo di coordinamento sull’educazione digitale promosso dal Ministero dell’istruzione. potenziare la didattica digitale e diffondere l’insegnamento delle discipline STEM e del multilinguismo, sia nei percorsi scolastici che all’università. Allo stesso tempo, si prevedono importanti investimenti di carattere infrastrutturale, sia per digitalizzare gli ambienti di apprendimento, sia per colmare le carenze degli edifici scolastici in termini di sicurezza ed efficienza energetica.
Alfabetizzazione mediatica e sicurezza online attraverso l'educazione formale
L’Italia ha accolto la definizione comunitaria contenuta nell’European Digital Competence Framework for Citizens – DigComp 2.0, che pone la competenza digitale tra le competenze chiave per l’apprendimento permanente lanciando una serie di iniziative e proposte per migliore l’utilizzo sicuro e responsabile delle tecnologie digitali per l’apprendimento, per il lavoro e per la partecipazione alla vita sociale. La situazione italiana vede la presenza di disuguaglianze digitali che accentuano le situazioni di povertà educativa e che sono alimentate sia da una difficoltà di accesso alla rete Internet, sia dalla bassa capacità di utilizzo.
Circa 3 famiglie su 4 in Italia dispongono di un accesso Internet da casa. Una quota che cresce se si isolano le famiglie più giovani, come quelle dove c’è almeno un figlio minorenne (il 96,3% di queste ha una connessione domestica). Allo stesso tempo, restano ancora profondi i divari tra le diverse regioni italiane, accentuatesi durante il periodo pandemico. A fronte di una media nazionale del 76,1% di famiglie connesse, restano indietro soprattutto la Calabria (67,3%, quasi 9 punti al di sotto della media nazionale), Molise e Basilicata (69%), Sicilia (69,4%) e Puglia (69,6%).
Secondo l’indicatore Eurostat per il monitoraggio delle competenze digitali dei cittadini che valuta l'abilità nell'utilizzo di software più comuni, la capacità di comunicare via internet attraverso email o videochiamate, quella di installare applicazioni o trasferire file, in Italia è bassa la quota di giovani tra 16 e 19 anni che padroneggiano in maniera adeguata gli strumenti digitali. In base ai dati più recenti (2019), l'83% delle ragazze e dei ragazzi europei è risultato avere competenze di base o superiori. In Italia questa percentuale scende al 64%, quasi 20 punti in meno della media Ue, e a oltre 20 punti da Regno Unito, Germania e Spagna. Andranno comunque analizzate le ricadute delle politiche di potenziamento delle tecnologie all’interno delle scuole.
Il Piano nazionale per la scuola digitale (PNSD), mette al centro delle azioni di miglioramento l’acquisizione e il potenziamento delle competenze digitali degli studenti rendendo la tecnologia digitale uno strumento didattico fondamentale per potenziare il curriculum degli studenti. Molti istituti scolastici si sono attivati per promuovere l’acquisizione di competenze digitali mediante la sperimentazione e la messa a sistema dei Curricoli Digitali nelle istituzioni scolastiche ed educative formali, favorendo esperienze di progettazione partecipata, al fine di creare, sperimentare e mettere a disposizione di tutte le scuole nuovi Curricoli didattici innovativi, strutturati, aperti, capaci di mettere al centro lo studente e in grado di coinvolgere la comunità scolastica allargata.
Oltre a Digital Curricula, si può citare Scuola Futura, la piattaforma per la formazione del personale scolastico (docenti, personale ATA, DSGA, DS), nell'ambito della Missione Istruzione del PNRR.
Contenuti e moduli di formazione sono articolati in 3 aree tematiche (Didattica digitale, STEM e multilinguismo, Divari territoriali), che riprendono 3 delle linee di investimento per le competenze definite dal PNRR: Didattica digitale integrata e formazione del personale scolastico alla transizione digitale, nuove e competenze e nuovi linguaggi, intervento straordinario di riduzione dei divari territoriali e lotta alla dispersione scolastica.
Si faccia riferimento anche al progetto piattaforma Elisa 2021/2023 in collaborazione con il Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia (FORLILPSI) dell’Università degli Studi di Firenze. Progetto per la formazione del personale della scuola sui temi del bullismo e cyberbullismo e uso consapevole di internet da parte di alunni e studenti.
Il nodo italiano della rete internazionale EPCIT (European Pedagogical ICT licence) effettua la Certificazione delle competenze digitali tramite il Dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi dell’Università di Genova. Le Certificazioni EPICT attestano la competenza di docenti e formatori all’uso pedagogico delle tecnologie digitali, cioè la competenza di progettare scenari di apprendimento innovativi per formare gli studenti sia ai contenuti disciplinari sia alle competenze richieste dal mondo del lavoro. L'Associazione EPICT Italia collabora con due progetti sul tema delle Competenze Digitali a Scuola: il Progetto ‘Scuola Digitale Liguria’ e il Progetto ‘Curricolo verticale digitale’ dell'USR Umbria. Gli interventi sono focalizzati sulle competenze digitali del docente e su quelle che il docente forma negli studenti.
Tra i molti progetti esistenti si segnala il progetto E-LikeSchool nato da una collaborazione tra Facebook, e Tutorweb ed Imprese di Talento, in collaborazione col Ministero dell’Istruzione che mette al centro l’investimento sulla formazione alle competenze digitali di insegnanti, alunni e genitori.
Durante la prima fase dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 che ha colpito l’Italia tra febbraio e maggio 2020, con la conseguenze sospensione dell’attività scolastica in presenza, l’attività didattica è stata promossa a distanza (DAD). Si è trattato di un periodo nel quale le stesse competenze digitali degli studenti sono stata maggiormente esercitate. Si sono resi disponibili i Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale ‘Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento’ 2014-2020 per il progetto PON Smart Class, esteso anche al secondo ciclo d’istruzione. L'obiettivo è quello di consentire alle scuole del secondo ciclo di istruzione di realizzare centri didattici digitali che garantiscano l'accrescimento delle competenze degli studenti attraverso nuove metodologie di apprendimento, anche in coerenza con le necessità di adeguamento degli spazi per ridurre il rischio di contagio da Coronavirus.
Il Ministero dell'Istruzione, all’interno del Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18, ha stanziato 85 milioni di euro per far fronte all’emergenza sanitaria del coronavirus e consentire alle istituzioni scolastiche statali la prosecuzione della didattica tramite la diffusione di strumenti digitali per l’apprendimento a distanza. Prevendendo l’assegnazione di finanziamenti per dotarle immediatamente di strumenti digitali o per favorire l’utilizzo di piattaforme di e-learning; per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso gratuito, dispositivi digitali individuali; per la formazione online dei docenti sulle metodologie e sulle tecniche di didattica a distanza.
Per la ripartenza in sicurezza dell’anno scolastico 2021-2022 è stato adottato il decreto-legge 4 febbraio 2022, n. 5 pubblicato in Gazzetta Ufficiale introduce novità riguardo la gestione dei casi di positività all'infezione da SARS-CoV-2 e delle quarantene nel sistema educativo, scolastico e formativo, favorendo il più possibile la didattica in presenza.
Per ciò che concerne le misure contenitive e organizzative e di prevenzione e protezione da attuare nelle singole istituzioni scolastiche per la ripartenza, il Piano di riapertura rinvia al Documento tecnico del Comitato tecnico scientifico nazione del 28 maggio 2020 e ai successivi aggiornamenti. Si sottolinea l’importanza del distanziamento fisico, e del rispetto di misure d’igiene e prevenzione all’interno delle strutture scolastiche e vengono delineate le procedure per la gestione dei soggetti sintomatici.
L’importante crescita del numero di contagi da Covid-19 registratati in Italia tra i mesi di ottobre e novembre 2020 ha indotto le autorità governative, tramite apposito provvedimento (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 novembre 2020), a sospendere per alcune settimane le attività scolastiche in presenza per le classi seconde e terze della scuola secondaria di I grado e per tutte le classi della scuola secondaria di secondo grado, decisione che è stata confermata con l’andamento dei dati epidemiologici di dicembre 2020 e in alcune Regioni anche in Gennaio 2021.
Promuovere l'alfabetizzazione mediatica e la sicurezza online attraverso l'apprendimento non formale e informale
I contesti di apprendimento informali e non formali possono svolgere un ruolo importante nell'elaborazione e nel miglioramento dell'alfabetizzazione mediatica, nonché della creatività e del potenziale di innovazione di tutti i componenti della società e in particolare dei minori e dei giovani, che possono svolgere un ruolo importante trasferendo queste abilità ai loro familiari e viceversa. L’alfabetizzazione mediatica non formale e informale è collegata alla possibilità di sviluppare competenze in esperienze extrascolastiche nelle quali si fa ricorso alla tecnologia dell’informazione e della comunicazione per lavoro, piacere e comunicazione. Le iniziative presenti nel panorama nazionale italiano sono perlopiù sostenute da organizzazioni non-profit della società civile specializzate in alfabetizzazione mediatica, che lavorano per creare reti tra comuni, associazioni di comuni o enti pubblici condividendo buone pratiche, a volte anche in una prospettiva europea. Tra queste si segnalano le attività in Italia dell’European Association for Viewers Interests (Eavi), e l’Italian Digital Revolution, un’associazione di promozione sociale che vuole promuovere un’economia digitale partendo dalla valorizzazione dei giovani e Cuore digitale, associazione che di propone di divulgare la Cultura Digitale e do fare leva sulla responsabilità sociale generando Impatto Sociale sul territorio nazionale.
Si annovera anche il Progetto “Periferie creative”, il cui obiettivo è realizzare ambienti didattici e laboratoriali innovativi, con l’utilizzo delle tecnologie digitali, aperti al territorio, a favore delle istituzioni scolastiche ed educative statali, ubicate nelle aree periferiche delle Città metropolitane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia) e connotate da significativi indici di dispersione scolastica.
Sensibilizzazione sui rischi dei nuovi media
Le autorità pubbliche sensibilizzano i cittadini sui rischi posti dai nuovi media attraverso misure legislative e iniziative. In tema di uso consapevole del web sono stati avviati alcuni progetti di realtà pubbliche e private. Tra questi ‘Generazioni Connesse’, un progetto co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma ‘Connecting Europe Facility’ (CEF) che promuove strategie finalizzate a rendere Internet un luogo più sicuro per gli utenti più giovani, promuovendone un uso positivo e consapevole; ‘Vivi Internet, al meglio’ è un corso redatto da Telefono Azzurro e Google per aiutare a fornire agli studenti suggerimenti e buone pratiche per navigare in rete consapevolmente.
A seguito dell’entrata in vigore della Legge 71/2017 e dell’emanazione delle Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo (nota MIUR prot. n. 5515 del 27-10-2017) il Ministero dell’Istruzione sta attuando un piano nazionale di formazione dei docenti referenti per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Il Progetto ELISA (formazione in E-Learning degli Insegnanti sulle Strategie Antibullismo) nasce grazie a una collaborazione tra il Ministero e la Direzione generale per lo studente e il Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia dell’Università di Firenze.
In merito all’uso aggressivo del web è stato avviato il progetto sociale ‘Parole ostili‘, un’iniziativa di sensibilizzazione contro la violenza delle parole. Esso prevede la sottoscrizione di una carta che elenca dieci princìpi di stile utili a migliorare lo stile e il comportamento di chi sta in Rete in modo che essa divenga un luogo accogliente e sicuro per tutti.
Sono poi da segnalare il Piano nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola 2016/2017 (MIUR-DG Studente 2017); il Programma UNICEF di prevenzione e contrasto al bullismo Non perdiamoci di vist@ (Comitato italiano per l’UNICEF ONLUS 2018); l’Indagine conoscitiva del Parlamento su bullismo e cyberbullismo (Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza 2019).
Sul piano dei riferimenti normativi, in tema di cyber-bullismo ovvero di comportamento aggressivi, intenzionali, che vengono compiuti da un gruppo o da un individuo ripetutamente e nel tempo contro una vittima che non può facilmente difendersi, è in vigore la Legge n 71 del 29 maggio 2017 ‘Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo’, definisce precisamente il concetto di cyberbullismo, e si pone l’obiettivo di tutelare i minori (sia vittime che aggressori), fornendo loro gli strumenti di comprensione e difesa. Oltre a prevedere interventi a favore delle vittime, si mira infatti a creare la necessaria consapevolezza, affinché il fenomeno non venga posto in atto dagli aggressori stessi.
In tema di ‘adescamento di minorenni’, il reato ha assunto una rilevanza penale con la Legge n. 172 del 2012 che ha ratificato la Convenzione di Lanzarote sulla ‘protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali’ attraverso la introduzione dell’art. 609 undecies c.p. che sanziona qualsiasi atto volto ad ‘adescare’ un minorenne in qualsiasi forma o canale esso venga proposto.
Nel quadro delle attività di educazione e sensibilizzazione all’uso sicuro della rete web, nonché di contrasto e prevenzione del fenomeno del cyber-bullismo, si segnala la campagna educativa itinerante Una vita da social, giunta alla ottava edizione. L’iniziativa è promossa dalla Polizia postale e dal MIUR nell’ambito del progetto Safer Internet Centre - Generazioni Connesse e coinvolge ogni anno scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado di molte città italiane.
Allegati