8.1 Contesto generale

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1. Principali tendenze nella creatività e partecipazione culturale dei giovani
2. Concetti principali

Principali tendenze nella creatività e partecipazione culturale dei giovani

La partecipazione alle esperienze creative e culturali del territorio è monitorata a livello nazionale dall’Istituto Italiano di Statistica (ISTAT) che effettua annualmente sondaggi nazionali sulla partecipazione culturale della popolazione. Secondo i dati raccolti nel Capitolo 10 “Cultura e tempo libero” del volume Annuario statistico italiano 2021 (https://www.istat.it/it/archivio/264305), nel 2020 la partecipazione culturale degli italiani è diminuita rispetto ai dati del 2019, passando dal 64,9% al 60%. Questa tendenza si è registrata in tutti i settori, con particolare rilevanza per gli spettacoli teatrali, la frequentazione di musei e mostre, soprattutto a causa delle diverse fasi di lockdown causate dalla pandemia di COVID19.

Lo scenario pandemico, tuttavia, ha causato l'aumento della percentuale di lettori di libri, mentre il numero di persone che leggono i giornali continua a diminuire a favore di una percentuale molto più alta di persone che usano Internet, soprattutto i giovani, che ora ha raggiunto il 73,3% della popolazione, il 2,9% in più rispetto al 2019.

In questo contesto, i dati relativi alla partecipazione culturale dei giovani evidenziati da “Indagine multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana” (https://www.istat.it/it/archivio/91926) nel capitolo Giovani.stat (http://dati-giovani.istat.it) relativo a Cultura, tempo libero e uso dei media (ISTAT 2021) confermano la prevalenza di pratiche legate al cinema, seguite da discoteche, visite a musei e mostre e partecipazione a concerti ed eventi sportivi. Tuttavia, è possibile notare un calo generale di tutte le attività, talvolta anche di oltre 5 punti, dovuto principalmente alla pandemia (Tab. 1). Per quanto riguarda la lettura invece, più della metà dei giovani tra i 15 e i 20 anni legge almeno un libro all'anno, mentre quelli tra i 15 e i 17 anni che leggono in media un libro al mese sono gli unici che hanno aumentato la loro percentuale tra il 2019 e il 2020, dato che si è abbassato in tutti gli altri under 35.

Tabella 1. Cultura, tempo libero, uso dei media. Partecipazione culturale: Spettacoli. Dati su 100 giovani tra i 15 e i 34 anni con le stesse caratteristiche. Anno 2020 (valori percentuali)

Tipo di dato Teatro Cinema Musei, mostre Concerti di musica classica, opera

Altri concerti di musica

Eventi sportivi Discoteche Siti archeologici e monumenti
15-17 anni 22,1 74 37,8 8,5 28,4 36,5 44,9 27,5
18-19 anni 26,6 78,2 41,4 9,9 30,9 34,5 60,7 31,8
20-24 anni 15,7 75 37,3 9,5 34,7 32,2 57,1 30,8
25-34 anni 15 61,5 31,8 10 8,8 28,2 37 29,4

Fonte ISTAT: Indagine campionaria "Multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana", anno 2021

Secondo i dati di Io sono Cultura'' del 2021 (https://www.symbola.net/ricerca/io-sono-cultura-2021/), una ricerca realizzata da Unioncamere e la Fondazione Symbola che ha analizzato il valore economico e sociale delle imprese che operano nel settore culturale e creativo del Paese, nel 2021 il focus è stato ancora una volta l'effetto della pandemia di COVID, che ha influenzato profondamente il campo delle arti e della cultura ma non solo in negativo, in quanto ha provocato una più rapida trasformazione e aggiornamento, soprattutto nella comunicazione digitale e nelle arti audiovisive dove i valori di inclusione e creatività hanno trovato grande applicazione.

È particolarmente degno di nota osservare che le persone impiegate nel Sistema di produzione culturale e creativo (CCPS) che hanno tra i 25 e i 44 anni, rappresentano più del 20% della forza lavoro nazionale, dove la media è del 17%, anche se è una categoria che è meno occupata rispetto agli over 44.

Distribuzione dei lavoratori nel sistema di produzione culturale e creativo per fasce d'età. Anno 2020 (valori percentuali)

Fonte: Unioncamere e Fondazione Symbola, 2021

Concetti principali 

Patrimonio culturale: il Codice dei beni culturali e del paesaggio stabilisce all’art. 2 che il patrimonio culturale è costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici. In particolare:

- sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico;

- sono beni paesaggistici gli immobili e le aree costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio, e gli altri beni individuati dalla legge o in base alla legge. 

Pubblica fruizione dei beni culturali: il Codice dei beni culturali e del paesaggio stabilisce all’art. 1 che “Lo Stato, le regioni, le città metropolitane, le province e i comuni assicurano e sostengono la conservazione del patrimonio culturale e ne favoriscono la pubblica fruizione e la valorizzazione”. Inoltre, all’art. 2 stabilisce che “I beni del patrimonio culturale di appartenenza pubblica sono destinati alla fruizione della collettività, compatibilmente con le esigenze di uso istituzionale e sempre che non vi ostino ragioni di tutela”. 

Valorizzazione del patrimonio culturale: il Codice dei beni culturali e del paesaggio stabilisce all’art. 6 che la valorizzazione del patrimonio culturale consiste in attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, anche da parte delle persone diversamente abili, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura.

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