Punti di vista: un occhio alle prevenzioni delle patologie oculari
Gabriele Atanasio, 7 SET 2023
Esperienza molto formativa dal punto di vista sociale, ho fatto la domanda per mettermi in gioco e conoscere in prima persona la realtà della disabilità. L’esperienza mi ha permesso di sviluppare il modo di pormi di fronte a persone con cui non mi ero mai confrontato, ciò mi provocava una certa insicurezza che sono riuscito a trasformare in sicurezza, anche in vista di uno dei miei obiettivi futuri quale il docente di educazione motoria adattata per disabili nelle scuole in quanto sto frequentando la magistrale in Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie. Cose da migliorare nella sede di Siracusa: -Verificare che i volontari siano realmente disposti a guidare per fare i servizi di accompagnamento in quando su 10 ragazzi solo 4 erano disposti rendendo le giornate pesanti soprattutto se qualcuno non poteva venire in sede. -Ridurre i servizi di accompagnamento con il pulmino, in quanto passavamo giornate intere a guidare, facendo diventare stressante l’esperienza, priva di motivazione e piena di monotonia. Tutto completamente fuorviante con il progetto descritto. Servizio civile per i disabili dovrebbe essere riunire spesso i soci per passare allegre e frequenti giornate in compagnia, non minimizzando le giornate con gli accompagnamenti dentro un pulmino. Un periodo, noi volontari, siamo usciti di sera con i soci più giovani di spontanea volontà perché l’unione non stava organizzando niente da un po’ di tempo. -Se proprio non si riesce a dimezzare i servizi bisognerebbe rendere disponibili più mezzi di trasporto. Alcune volte venivano presi servizi allo stesso orario, o ad orari molto vicini con un solo pulmino arrivando in ritardo con conseguenti lamentele da parte dei soci. -Quando si prendono i giorni di malattia veniva chiesto il certificato cartaceo da portare in giornata e rinnovarlo di giorno in giorno. Cosa che nessuno è riuscito a fare. Se una persona sta male come fa ad uscire e andare dal medico per fare il certificato? Dovrebbe stare a casa a riposare e il certificato lo si fa avere con i giorni totali. -Dovrebbe esistere un corso di formazione per l’educazione di alcuni soci che sono molto maleducati rivolgendosi male ai volontari e pensano di avere di fronte sguatteri. Esempi: • una signora vuole andare al lavoro 40 minuti prima altrimenti viene colta dall’ansia e comincia a chiamare il presidente per fare solleciti alle 7 di mattina. In più se i volontari arrivano in ritardo li rimprovera inveendo verso di loro. Ritardo che non esiste in quanto al massimo arriva 30 minuti in anticipo a lavoro anziché 40. • Sono stato in gita accompagnando una socia che mi ha continuamente torturato psicologicamente in quanto, siccome era presente la mia fidanzata, sosteneva che fossi lì per divertirmi anziché stare con lei, cosa che non è assolutamente accaduta in quanto sono stato tutto il giorno con la socia. Dicendomi fino all’ultimo giorno che non le sono piaciuto e che non sono andato bene offendendomi, in quanto anche chi mi conosce sa che sono una persona seria e con sani principi, non ho fatto il servizio civile per divertirmi in gita, la socia non ha saputo riconoscere che senza accompagnatore non avrebbe potuto partecipare, inoltre mi sono proposto all’ultimo momento, altrimenti non poteva partire, aveva già pagato e abbiamo fatto uno strappo alla regola poiché ogni socio donna deve partire con un volontario donna e la stessa cosa vale per gli uomini. Non ha nemmeno riconosciuto che non avrebbe potuto camminare in quanto sono stato tutto il tempo “a braccetto” per guidarla. Ribadisco quindi un bel corso di educazione e formazione anche per i soci e bisognerebbe riconoscere che molti ragazzi dai 18 ai 28 anni ignorano queste realtà vivendo anche di pregiudizi e rimanendo nell’ignoranza, noi volontari ci mettiamo in gioco e diamo il nostro tempo per una missione morale, i dirigenti delle sedi lo sanno e ci ringraziano, anche molti soci lo sanno ma non tutti. Tutto sommato è stata una bella esperienza, ho conosciuto colleghi che sono diventati amici, e anche alcuni soci ciechi della mia età lo sono diventati, ci sentiamo spesso anche su whatsapp e sicuramente ci organizzeremo per uscire la sera a mangiare una pizza. E per ultimo ma non per importanza ho conosciuto anche la mia fidanzata. Giudizio positivo per quanto riguarda la conoscenza di una nuova realtà che permette di aprire la mente e anche un nuovo modo di vedere il mondo facendo sviluppare in noi volontari una distinta sensibilità. Giudizio NON positivo per quanto riguarda la gestione, bisogna valorizzare questi ambienti e non ridurli a noiosi accompagnamenti continui. E per la terza volta ribadisco corsi di educazione e formazione per alcuni soci, i volontari vogliono aiutare, ma non sono sguatteri.