7.8 Dibattiti e riforme attuali

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  1. Prossimi sviluppi politici
  2. Dibattiti in corso

1. Prossimi sviluppi politici

Il Nuovo piano della prevenzione 2020-2025 (cfr. paragrafo 7.4.) punta ad una funzione di integrazione tra i diversi livelli di governo con l’attivazione di tavoli tecnici per il rafforzamento delle strategie della promozione della salute secondo l’approccio di “Health in all policies”.

La società odierna riflette un’importante sfida per le politiche di sanità pubblica soprattutto nel panorama delle dipendenze tra i giovani; in particolare l’azione dei mass media, l’incertezza nel messaggio educativo e sociale e il crescente disorientamento delle figure educative di riferimento concorrono alla diffusione di informazioni scorrette dell’impatto sulla salute delle diverse sostanze che provocano dipendenza e alla scarsa percezione del rischio, soprattutto tra i giovani.

La comunità ed in particolare la famiglia rappresentano gli attori principali che possano valorizzare le funzioni educative per adeguate competenze di salute. La scuola e i luoghi di aggregazione giovanile rappresentano i contesti principali nei percorsi di crescita e acquisizione di adeguate competenze di vita, anche attraverso il confronto fra pari e l’interazione con adulti di riferimento. In particolare la scuola, per il suo ruolo istituzionale e formativo, per la sua funzione educativa universale e per la presenza capillare sul territorio è un setting centrale per prevenire ed individuare situazioni che rischiano di provocare dipendenza.

2. Dibattiti in corso

Nel PNP 2020-2025 si pone in evidenza che l’età adolescenziale e della giovinezza costituiscono un momento chiave nel quale poter intervenire efficacemente con adeguate politiche di promozione della salute e interventi che educhino ad uno stile di vita sano.

La prevenzione, infatti, rappresenta la principale azione per ridurre i rischi e i danni alla salute correlati all’uso e abuso di sostanze legali e illegali e all’insorgenza di disturbi comportamentali. Sono, pertanto, necessari approcci strategici che mirino a:

  • contrastare e ridurre l’offerta, attraverso l’adozione di politiche volte alla regolazione dell’accesso;
  • ridurre la domanda, intervenendo sugli atteggiamenti delle giovani generazioni;
  • favorire il coordinamento intersettoriale fra le diverse politiche messe in atto.

Dal dibattito in corso si evince che il compito di promuovere programmi di intervento in grado di ridurre i fattori di rischio, e potenziare quelli protettivi, non può essere delegato solo al sistema socio-sanitario ma che è fondamentale il coinvolgimento e il raccordo di tutte le energie istituzionali, culturali e sociali presenti a livello nazionale, regionale e territoriale per garantire un sistema di intervento complessivo che metta in sinergia tutte le risorse, umane, professionali, tecniche, organizzative, sociali e finanziarie.

Secondo quanto viene predisposto nella Missione 6 del PNRR, sono previsti 7 miliardi per lo sviluppo delle Reti di prossimità, strutture e Telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale e 8,63 miliardi per l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, con focus particolare sul Fascicolo Sanitario Elettronico.

Le riforme e gli investimenti proposti con il Piano nell’area della salute hanno due obiettivi principali: potenziare la capacità di prevenzione e cura del sistema sanitario nazionale a beneficio di tutti i cittadini, garantendo un accesso equo e capillare alle cure e promuovere l’utilizzo di tecnologie innovative nella medicina. Il miglioramento delle prestazioni erogate sul territorio è perseguito attraverso il potenziamento e la creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e l’assistenza remota (con l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali), e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.

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