6.3 Impedire la fuoriuscita anticipata dal sistema scolastico e formativo

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Strategia Nazionale 

Il quadro d’insieme della dispersione scolastica, e in particolare degli abbandoni scolastici, su tutto il territorio italiano è da anni oggetto di attenzione e di interventi concreti, al fine di arginare un fenomeno particolarmente critico.

Se si analizza da vicino l’andamento degli abbandoni scolastici precoci dei percorsi di istruzione e formazione, emerge un calo costante del tasso di abbandono nell’ultimo decennio, confermato anche dai dati del 2019.

Nel 2020 in Italia la quota dei giovani 18-24enni in condizione di ELET (Early Leavers from Education and Training), ovvero i giovani che escono dal sistema di istruzione e formazione senza aver conseguito un diploma o una qualifica, è pari al 13%, pari a 543 mila giovani, in leggero calo rispetto all’anno precedente ma ancora lontano dall’obiettivo fissato dalla Strategia Europa 20207 del 10 per cento. Secondo i dati del Rapporto annuale ISTAT 2021, i giovani che abbandonano gli studi avendo al massimo raggiunto la licenza media sono stati 543.000 nel 2020 (il 46,6% vive nel Mezzogiorno): si tratta di un aggregato di popolazione particolarmente vulnerabile in termini di inserimento nel mercato del lavoro e di prospettive di inclusione sociale, non solo in giovane età, ma anche soggetto a ripercussioni negative sulle condizioni economiche future. Il sistema educativo italiano fatica a trattenere molti dei giovani studenti per svilupparne le conoscenze e fornire loro le competenze richieste nel mercato del lavoro da enti e imprese. In questo quadro, si inserisce quello dei giovani di 25-34 anni espatriati: dal 2008 al 2020 ammontano a 355.000.

La Relazione di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione 2020 della Commissione europea, mostra che il tasso di abbandono scolastico in Italia resta comunque tra i più alti dell’UE, soprattutto al Sud e tra i giovani nati all’estero. La percentuale di giovani nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni che abbandonano precocemente l’istruzione e la formazione è stata del 13,5 % nel 2019, con un calo rispetto al 14,5% del 2018 che conferma la tendenza al ribasso. Pur essendo al di sotto dell’obiettivo nazionale del 16%, il tasso di abbandono scolastico resta ben al di sopra della media UE del 10,2 % e si situa a notevole distanza dal parametro di riferimento UE 2020 del 10 %. Tra le regioni i tassi variano in modo considerevole, dal 9,6 % nel nord-est al 16,7 % nel sud. I ragazzi hanno più probabilità delle ragazze di abbandonare la scuola prima del tempo (il 15,4 % contro l’11,3 %).

Il tasso di abbandono scolastico per i giovani tra 18 e 24 anni nati all’estero è del 32,5 %, quasi il triplo rispetto a quello di chi è nato in Italia (11,3 %) ed è notevolmente superiore alla media UE del 22,2 %.

Per contrastare l’abbandono scolastico, negli ultimi anni, l’amministrazione scolastica centrale e periferica, le regioni, gli enti locali sono intervenuti con misure dedicate e di sistema e hanno destinato risorse e promosso indirizzi, analisi, azioni. Il Ministero dell’istruzione ha istituito una cabina di regia in tema di contrasto alla dispersione scolastica e, con specifici atti d’indirizzo, ha ritenuto necessario operare attraverso un’azione amministrativa e didattica efficace, per ridurre al minimo i fattori che generano dispersione, in particolar modo su alcuni territori italiani per i quali si evidenziano maggiormente quei divari economici e sociali che generano deprivazione culturale e, di conseguenza, un maggior tasso di dispersione e abbandono.

Nel contrasto alla dispersione scolastica e all’abbandono si ritengono necessari stanziamenti di risorse economiche finalizzati non solo alla creazione di ambienti di apprendimento maggiormente adeguati, sia sotto il profilo strutturale delle scuole che della dotazione tecnologica, ma anche all’avvio di sperimentazioni metodologiche che sappiano rinnovare la didattica delle discipline, rendendola maggiormente rispondente agli stili di apprendimento dei giovani, e rafforzare gli apprendimenti di base, la cui salda acquisizione costituisce la condizione indispensabile per la prosecuzione degli studi.

Istruzione: principali misure per prevenire l’abbandono scolastico

Nel quadro del Programma Operativo Nazionale Per la Scuola – Competenze e ambiente di apprendimento 2014-2020 sono state stanziate risorse per 2,8 miliardi con oltre 52.343 progetti finanziati su tutto il territorio nazionale a favore di 8.000 istituti scolastici per la formazione di più di 2 milioni 392mila tra studenti, docenti, adulti. 

In tema di contrasto dei fattori correlati all’abbandono scolastico sono stati finanziati dal Ministero dell’Istruzione 1.600 progetti in tema di Inclusione sociale e lotta al disagio in zone particolarmente disagiate. 1.273 progetti hanno riguardato l’Integrazione sociale e accoglienza per contrastare in maniera specifica la dispersione scolastica. Tali progetti che hanno coinvolto tutte le regioni d’Italia, da quelle meno sviluppate a quelle in transizione a quelle più sviluppate. Un investimento in linea con la strategia UE per una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva e l’attuazione della coesione economica sociale dei territori.

Nel 2020 è stato presentato Il Piano di intervento per la riduzione dei divari territoriali in istruzione. Esso è rivolto alle scuole delle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e prevede la realizzazione di interventi finalizzati al miglioramento dei risultati negli apprendimenti. Inizialmente esso sarà intrapreso con le regioni Campania e Sicilia per poi essere promosso e diffuso nelle altre regioni. Il piano è definito in stretta collaborazione con gli Uffici Scolastici Regionali, gli Enti territoriali e gli Enti di ricerca (INVALSI, INDIRE) e prevede come fase preliminare la promozione di un confronto con gli Uffici Scolastici Regionali e gli Assessori competenti delle regioni interessate per analizzare i dati e gli interventi ad oggi in campo; approfondire l’analisi della situazione con i dati a disposizione dell’INVALSI; integrare l’analisi con i dati a disposizione del Ministero dell’istruzione e degli Enti territoriali; coordinare i progetti in atto e in sviluppo; concordare alcuni obiettivi di processo e di risultato nel medio termine.

Nel Rapporto di ricerca FaSI – Fare Scuola Insieme vengono analizzate diverse banche dati che contengono buone pratiche contro l’abbandono scolastico. Tra queste possiamo annoverare:

  • la banca dati Gold di INDIRE raccoglie le esperienze realizzate nelle scuole italiane di ogni ordine e grado con lo scopo di diffondere il patrimonio di conoscenza didattica prodotto dalle scuole. Si focalizza su diversi ambiti che spaziano dall’educazione ambientale, allo sviluppo affettivo, all’utilizzo delle nuove tecnologie e raccoglie più di 700 esperienze didattiche. Molti dei materiali proposti dalle scuole sono scaricabili.
  • Il progettoPatrimonio e intercultura, che costituisce un osservatorio nazionale sulle esperienze realizzate dalle istituzioni culturali, in particolare quelle musealiin partenariato con scuole, Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, enti locali, associazioni e istituti di ricerca. L’intento è di segnalare quei progetti che si qualificano come buone pratiche per la metodologia e per i contenuti proposti, per offrire un panorama delle attività che testimoniano un impegno a rendere il patrimonio culturale maggiormente accessibile.
  • La banca dati sui progetti scuola in Lombardia dell’ORIM– Osservatorio Regionale per l’Integrazione e la Multietnicità raccoglie tutti quei progetti che coinvolgono studenti di origine straniera, compresi i progetti volti a fronteggiare la dispersione e l’abbandono.
  • Il progetto Dispersione scolastica, che non è una banca dati ma una pubblicazione dell’Indagine nazionale condotta da WeWorld Onlus, dall’Associazione Bruno Trentin e dalla Fondazione Giovanni Agnelli con la collaborazione di CSVnet. Con LOST. Dispersione scolastica – Il costo per la collettività e il ruolo di scuole e terzo settore è stato offerto un contributo per fare chiarezza sulle dimensioni dell’abbandono della scuola ed il costo economico di questo fenomeno, che comporta importanti rischi di esclusione lavorativa e sociale.

Nella più ampia cornice del PNRR, la Missione 4 si pronuncia in merito alla possibilità di introdurre interventi volti alla riduzione dei divari territoriali nella scuola secondaria di secondo grado e alla riduzione dell’abbandono scolastico, soprattutto nel Mezzogiorno con progetti rivolti ad asili e scuole per l’infanzia

Contrasto all’abbandono scolastico attraverso l’educazione non formale, informale e l’animazione socioeducativa

Le politiche per aumentare la flessibilità e la permeabilità dei percorsi educativi possono aiutare a prevenire l'ELET eliminando i potenziali ostacoli al completamento dei programmi di istruzione e formazione. Queste potrebbero includere iniziative per promuovere percorsi alternativi di istruzione e formazione per facilitare la transizione tra i percorsi e per migliorare i sistemi di riconoscimento delle competenze e delle qualifiche degli studenti.

Negli ultimi anni l’adozione di strategie educative non formali o informali per il contrasto all’abbandono scolastico è stata oggetto di molti approfondimenti da parte di enti di formazione, di ricerca e di terzo settore impegnati su tale fronte. Parimenti si sono prodotte iniziative in diversi contesti.

Tra queste si segnala il Progetto Doors - porte aperte al Desiderio come OppOrtunità di Rigenerazione Sociale (Capofila CIES Onlus) nato per contrastare la povertà educativa minorile, che ha messo al centro del suo lavoro con i ragazzi l’arteducazione per promuovere una maggiore sinergia tra educazione formale e educazione non formale.

Tra le iniziative che puntano sul livello non formale e informale si segnala il programma Fuoriclasse, promosso dal Dipartimento Educazione di Save the Children Italia, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Agnelli, e in partnership con ACLI Lombardia, Associazione Kreattiva, Associazione Libera, Cooperativa E.D.I. Onlus, Gruppo Abele, Panda Avventure. Ispirandosi all’articolo 28 della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC, 1989). Il programma Fuoriclasse promuove la motivazione allo studio (laboratori motivazionali) e la possibilità di colmare i gap formativi (laboratori di sostegno allo studio) attraverso metodologie innovative che affiancano attività di educazione formale ad attività non formali (consigli consultivi e campi scuola), da svolgersi sia in orario scolastico che extrascolastico, non solo all’interno degli edifici scolastici ma anche in altri contesti formativi. L’intervento prevede un approccio integrato, che coinvolge tutti gli attori interessati al fenomeno: gli studenti, i docenti e le famiglie. Il progetto pilota è stato avviato nell’anno scolastico 2012/13 nelle città di Napoli, Crotone e Scalea (CS). L’anno successivo si sono aggiunte le città di Milano e Bari (2013/14) e nell’anno scolastico 2014/15 anche la città di Torino. Nell’arco di tre annualità (2012/2015), due bienni di attuazione sono giunti a compimento in cinque città (Crotone, Scalea, Napoli, Bari, Milano).

Un altro progetto che si muove lungo questa direzione è “La nostra buona stella” ideato e sviluppato dall’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (Cnr-Irpps) in collaborazione con la Regione Lazio, l’Associazione Arianna Onlus (capofila) e numerosi altri soggetti tra cui associazioni, istituti scolastici e rappresentanti del terzo settore, ha come Obiettivo generale il contrasto alla dispersione scolastica e all’abbandono costruendo la comunità educante formata da enti pubblici e privati che prevenga e si prenda carico delle situazioni di disagio nel sistema educativo territoriale. Anche il Dipartimento Comunale della Scuola di Palermo ha sostenuto la "Settimana della perseveranza". In tutte le classi di alcune scuole della città, gli insegnanti hanno presentato letture, storie, filmati ed esempi di perseveranza e motivazione fatti dagli alunni.  

Coordinamento intersettoriale e monitoraggio degli interventi per prevenire l’abbandono scolastico

In tema di sviluppo di reti contro la dispersione scolastica, e di promozione di azioni di monitoraggio e d’intervento innovative, un gruppo di lavoro INDIRE ha redatto un dettagliato Rapporto di monitoraggio e analisi dei prototipi d’intervento territoriale (2016).

Anche su base regionale e locale, sono stati condotti dei monitoraggi degli interventi per prevenire l’abbandono scolastico. Ne sono un esempio le iniziative di regione Friuli Venezia Giulia, del comune di Milano. Sono poi da segnalare le attività di monitoraggio di alcuni soggetti del terzo settore, come quelle dell’Osservatorio sulla povertà educativa, in collaborazione Con i Bambini - impresa sociale e Fondazione Openpolis, nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

 

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