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Young Innovators, la Ministra Fabiana Dadone al convegno ANGI

«Dobbiamo rendere le nostre università sempre più internazionali, tentare non solo di bloccare la fuga dei talenti verso l’estero, ma attrarne di stranieri. Per entrare nel mondo del lavoro ai giovani si richiede spesso un’esperienza incompatibile con la loro età. La transizione digitale è il primo asse del Next Generation Eu, dobbiamo colmare il gap di genere delle materie Stem».

Così la Ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone, intervenuta lo scorso 27 giugno a Palazzo Mezzanotte in occasione della prima edizione del “Young Innovators Business Forum”, organizzata dall’Associazione nazionale giovani innovatori, organizzazione no profit patrocinata, tra gli altri, da presidenza del Consiglio, Commissione europea, Camera e Senato.

«Raccontare ai ragazzi, soprattutto ai tre milioni di inattivi, le storie di chi ce l'ha fatta, per vincere la disillusione e lo sconforto – ha aggiunto la ministra Dadone - Il Pnrr è intitolato Next Generation Eu ed è diretto principalmente proprio ai giovani e alle loro possibilità, servono sinergie anche tra istituzioni per questi obiettivi».

La Ministra si è anche soffermata sulla “Poca voglia di lavorare dei giovani”

«L’immagine dei giovani che non vogliono lavorare è un’immagine che è stata molto esasperata. C’è una grande parte di ragazzi che hanno voglia di lavorare, di investire su di sé, ma che si vede offrire dei contratti inaccettabili, con livelli stipendiali o salariali che sono imbarazzanti. Poi ci sarà sicuramente una parte di giovani che non ha voglia, e necessità, di lavorare, ma quello che dobbiamo fare è far sì che tutti abbiano la possibilità di lavorare e di farlo a livello contrattuale e salariale giusto».